Una lettera dal Perù scuote la vita londinese di Paddington, senza patemi da parecchio tempo. Dopo l’arresto di Phoenix Buchanan (Hugh Grant), la sua storia si è arricchita solo di cose positive: l’amore e l’amicizia della famiglia Brown e dei vicini di casa, marmellata a non finire e anche soddisfazioni personali, perché poco prima di ricevere questa comunicazione è diventato ufficialmente un cittadino del Regno Unito.

La lettera dal Sudamerica è davvero preoccupante: Zia Lucy è scomparsa dalla casa di riposo e le suore che se ne occupano non sanno come ritrovarla. Il dolce orsetto non ci pensa due volte e decide subito di tornare nella sua terra natia per cercarla, ma stavolta non dovrà fare questa lunga traversata oceanica da solo: con lui ci saranno i Brown ad aiutarlo in questa nuova, pericolosa, ma entusiasmante avventura.
Paddington in Perù non è solo il terzo capitolo di questa saga cinematografica iniziata nel 2014, ma è anche un film pieno di importanti cambiamenti.
Primo film senza Paul King come regista, ma anche il primo per il grande schermo di Dougal Wilson (regista fino a questo momento conosciuto soprattutto per videoclip musicali). Dopo due lungometraggi non è più presente nemmeno Sally Hawkins, così nella parte della signora Brown è stata scelta Emily Mortimer (Il ritorno di Mary Poppins).
Ma è soprattutto la prima avventura di Paddington con un nuovo monarca sul trono del Regno Unito, perché quando è apparso per la prima volta nel 1958 grazie ai racconti di Michael Bond, Elisabetta II era già regina da diversi anni.
Questa novità epocale è ben evidenziata nei minuti iniziali di Paddington in Perù: la busta contenente l’ottenimento della cittadinanza britannica è affrancata con il volto di Re Carlo III, mentre nella cameretta dell’orsetto possiamo vedere in un quadretto il già iconico video del 4 giugno 2022, in cui prende il tè insieme all’indimenticata sovrana, prima del Giubileo di platino di quest’ultima.

Come mostrato dal trailer, appena arrivata in Perù la famiglia Brown si imbatterà in un affascinante barcaiolo di nome Hunter Cabot (Antonio Banderas). Grazie a lui non solo avranno la possibilità di cercare zia Lucy in mezzo alla foresta amazzonica, ma scopriranno nuovi indizi sulla possibile posizione dell’anziana orsa… nientemeno che la mitica El Dorado.
Una crociera sul Rio delle Amazzoni (stile Jungle Cruise della Disney) è l’inizio della vera avventura che rimanda anche, volutamente o meno, ad altri film del genere (su tutti Indiana Jones) e con la fantomatica città perduta si espongono al pubblico anche gli effetti che l’avidità può causare a persone che, fino a quel momento, avevano sempre vissuto una vita esemplare.
Questo argomento parecchio in voga nell’ultimo periodo cinematografico (non solo Companion di Drew Hancock, ma anche l’ancora inedito in Italia Greedy People), unito a quello dell’importanza della famiglia e agli insegnamenti formativi, ha reso Paddington in Perù un film commovente oltre che decisamente divertente, con gag che ricordano anche Willy il Coyote, senza dimenticare che le suore peruviane “capitanate” da Olivia Colman sembrano uscite dall’episodio “Chi bussa al mio convento” di 8 sotto un tetto.

Francesco Mandelli.
L’unico difetto che possiamo trovare in questo più che riuscito terzo capitolo è che la mancanza di Sally Hawkins stranisce parecchio (almeno inizialmente) lo spettatore, anche se Emily Mortimer è stata bravissima nel mantenere la stessa essenza del personaggio già visto nei precedenti lungometraggi.
Cambiamenti ci sono stati anche per quel che riguarda la versione italiana.
Dopo che i primi due film erano stati scritti e diretti da Francesco Vairano, ad occuparsi di tutto questo in Paddington in Perù è stato Alessandro Rossi, sempre presso la Laser Digital Film come nel precedente capitolo (mentre quello del 2014 era stato eseguito presso la Sedif). Rossi è stato assistito al doppiaggio da Roberta Schiavon, con Walter Carboni come fonico di sala e Michele Gualdrini per il missaggio finale.
Il cast artistico dei vecchi personaggi, ad eccezione di Francesca Fiorentini che ha sostituito Tiziana Avarista su Mary Brown, è rimasto praticamente invariato. Francesco Mandelli è tornato a doppiare il dolcissimo protagonista, dimostrando ancora una volta di meritare pienamente ruoli come questo al leggio.
Sono presenti anche in questo film grandi professionisti come Luca Biagini (Harry Brown), Emanuela Ionica (Lucy Brown), Gabriele Caprio (Jonathan Brown), Cristina Noci (Signora Bird), Graziella Polesinanti (Zia Lucy), Carlo Valli (Samuel Gruber) e Luca Ward (Phoenix Buchanan), mentre i nuovi personaggi sono andati a Fabrizio Pucci (Hunter Cabot), Chiara Fabiano (Gina Cabot) e Giò Giò Rapattoni (la Reverenda Madre).
Paddington in Perù sarà al cinema da giovedì 20 febbraio 2025, in Italia grazie alla distribuzione di Eagle Pictures con Sony Pictures, e con ben due scene durante i titoli di coda.
VALERIO BRANDI