L’ex generale e segretario di Stato Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford) è stato eletto nuovo Presidente degli Stati Uniti e subito ha una missione da affidare a Sam Wilson (Anthony Mackie), ormai diventato a tutti gli effetti il nuovo Captain America.
Affiancato da Joaquin Torres (Danny Ramirez), il nuovo Falcon, il compito viene presto portato a termine con grande successo, tanto da meritarsi un invito ufficiale alla Casa Bianca in occasione di un importante evento internazionale.

Purtroppo proprio in questa occasione si verifica un attentato alla vita del Presidente e viene direttamente coinvolto Isaiah Bradley (Carl Lumbly), uno dei migliori amici del Capitano. Nonostante la sua immediata esclusione dal caso, Wilson non crede alla colpevolezza dell’ex super soldato e segretamente comincerà ad indagare per venire a capo di questo inquietante mistero.
Il Marvel Cinematic Universe torna sul grande schermo: dopo Deadpool & Wolverine ecco Captain America: Brave New World. Sarà anche questo un successo al botteghino come il film di Shawn Levy?
Le previsioni al momento purtroppo affermano l’esatto contrario. Questo nuovo film di Julius Onah ha avuto un alto costo di produzione per via dei continui ritardi e rimaneggiamenti della sceneggiatura, senza dimenticare che in occasione della sua presentazione sono scaturite diverse polemiche, sia per via di alcune dichiarazioni da parte dell’attore protagonista che per la presenza nel cast di Shira Haas, attrice israeliana il cui personaggio ha mantenuto la sua nazionalità.
Le discussioni non sono finite qui, perché ci sono state anche quelle relative al “Presidente” Harrison Ford, dato che l’attentato nei confronti di Thaddeus Ross si vede anche nel trailer ufficiale e quindi era inevitabile il parallelismo tra questo personaggio e Donald Trump, soprattutto per quanto successo lo scorso 13 luglio a Butler, Pennsylvania.

Se tutte queste diatribe hanno fatto bene o male ai futuri incassi di Captain America: Brave New World lo sapremo tra qualche settimana. Quel che è certo, invece, è che questo seguito della serie televisiva The Falcon and the Winter Soldier è parecchio distante da esse, a partire dal discorso sul patriottismo.
Sam Wilson non è certo il rappresentante più indicato a sostenere questo sentimento, ma al tempo stesso non è antiamericano. In questo lungometraggio si adopera più volte a difesa delle istituzioni e dei cittadini americani, senza però dimenticare l’importanza della pace tra i popoli. Insomma, cerca solo di fare la cosa giusta con addosso i colori del suo Paese.
Ross poi, nonostante sia comunque uno degli antagonisti di questa storia, è decisamente lontano sia come carattere che come valori al vero Trump e per tornare a parlare di nuovo di fumetti, il suo Hulk Rosso è un personaggio che riprende al meglio i suoi simili colpiti dai raggi gamma, costretti a combattere contro le provocazioni e i demoni interiori per non trasformarsi.
In altri termini, la rappresentazione migliore della “sindrome di Hulk” dai tempi del primo The Avengers e gran parte del merito va naturalmente a Harrison Ford che ha sostituito degnamente l’indimenticato William Hurt.

In Captain America: Brave New World c’è molta buona azione condita da effetti speciali e visivi, ma questa non è la parte predominante del lungometraggio: ciò che lo ha reso degno di promozione è l’atmosfera thriller di questa sublime spy story, la cui scrittura e messa in scena è risultata pari se non superiore a quella di Captain America: The Winter Soldier, uno dei pochi film di livello pregiato (almeno per chi scrive) del Marvel Cinematic Universe.
Non è solo una sceneggiatura ricca di colpi di scena, ribaltamenti di fronti e tensioni a rendere serio questo cinecomic, ma anche la scelta di limitare al minimo la comicità demenziale tipica di questo franchise.
Un film che, al contrario di molti altri di questo filone, non si dimentica dopo poche ore l’uscita dalla sala; è godibile anche per coloro che non hanno mai visto la serie televisiva già citata in precedenza (così come non è fondamentale l’aver visto in passato L’incredibile Hulk del 2008) e si fa rivedere volentieri anche grazie alla versione italiana diretta da Massimiliano Alto e con le voci di Nanni Baldini (Sam Wilson), Federico Viola (Joaquin Torres), Carlo Valli (Isaiah Bradley), Michele Gammino (Thaddeus Ross), Massimo Venturiello (Seth Voelker), Oreste Baldini (Samuel Sterns), Giorgia Brunori (Ruth Bat-Seraph) e Marta Filippi (Leila Taylor).
VALERIO BRANDI
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[…] pari di Captain America: Brave New World, siamo di fronte non solo ad un’altra opera di fantasia che si immagina un presente alternativo […]