“Verso l’infinito e oltre!”. Questa l’iconica frase con cui Buzz Lightyear, il nuovo giocattolo di Andy Davis nel film Toy Story – Il mondo dei giocattoli, conquistava per la prima volta il pubblico dei più piccoli nel 1995. Una volta terminata la visione, i bambini non potevano far altro che desiderare lo stesso tipo di action figure, con le stesse dimensioni e con tutti gli accessori inclusi; la Disney non badò di certo a spese per farlo trovare subito sugli scaffali dei migliori negozi di tutto il mondo. Ma, a parte il giocattolo presentato nel film e successivamente visto in altri tre sequel, chi è realmente Buzz Lightyear? Come mai il piccolo Andy era così contento di averlo ricevuto per il suo compleanno? Da dove erano tratte le sue avventure? Certo, chi ha continuato a seguire le imprese dello Space Ranger conosce già la risposta e non può di certo essersi dimenticato il film e la serie animata Buzz Lightyear da Comando Stellare, con il nostro eroe in versione “umana” affiancato dagli amici Mira, XR e Booster. Tuttavia, il regista Angus MacLane ha deciso di dare al pubblico una risposta differente e di mettere da parte quel genere di avventure. MacLane, veterano della Pixar Animation, si è così preso la responsabilità di reinventare uno dei primi iconici personaggi partoriti dalla compagnia per il quale lavora, narrando le inedite origini del suo mito.
Lightyear – La vera storia di Buzz si apre con un cartello rivolto agli spettatori, che riporta più o meno questa informazione: “Nel 1995, Andy ricevette un giocattolo dal suo film preferito… questo è quel film”. Ecco la nuova risposta! Il Cap. Buzz Lightyear (doppiato in originale da Chris Evans e in italiano da Alberto Malanchino), al servizio del Comando Stellare, viene risvegliato dal sonno iper-galattico quando la nave su cui è a bordo in missione esplorativa, insieme a una moltitudine di coloni, intercetta un pianeta ricco di risorse. Dopo essersi purtroppo imbattuto in una serie di ostilità, insieme alla sua fedele amica Alisha Hawthorne (Uzo Aduba in originale, Esther Elisha in italiano), Buzz tenta di effettuare un decollo d’emergenza, ma l’astronave finisce per schiantarsi al suolo e il funzionamento ne rimane compromesso. Divorato dal senso di colpa, Buzz Lightyear inizia ossessivamente una serie di test di volo per permettere a tutto l’equipaggio di abbandonare il pianeta… pagandone però un caro prezzo.
In Lightyear troviamo quindi un Buzz umano, in tutti i sensi: niente più giunture avvitate, niente più adesivi, ma “carne e ossa”. Ciò che rimane di comparabile al suo corrispettivo balocco, oltre alla somiglianza fisica, sono i sentimenti, un’eccessiva sicurezza e… un po’ di ottusità. Già, perché se il Buzz giocattolo ha dovuto capitombolare nel tentativo di volare giù da una finestra, per poter dare definitivamente ascolto al povero Woody e convincersi di ciò che è, il Buzz umano dovrà percorrere lo stesso tipo di passi, per arrivare a dare ascolto agli amici che ha vicino e raggiungere alcune importanti consapevolezze.
Sul piano tecnico non vi è assolutamente nulla da dire, la qualità e lo stile Pixar sono ormai ancorati e vincenti da diversi anni: il nuovo Buzz Lightyear è senza dubbio ispirato, in parte, a colui che gli presta la voce, ovvero al Capitan America per eccellenza Chris Evans, che prende il testimone dal “giocattolo” Tim Allen. Curioso vedere il personaggio sfoggiare un inedito taglio di capelli, da sempre coperto da una specie di cappuccio. Sulla carta, il film sembra attingere da altre pellicole quali Alien: Covenant di Ridley Scott (senza gli elementi horror, si intende) e, ovviamente, Interstellar di Christopher Nolan, essendo predominante il concetto di spazio e tempo. Ma nonostante le forti tematiche, gli insegnamenti etici, l’azione e l’umorismo ben equilibrato, il film manca di mordente e non convince fino in fondo. Il problema, appunto, è che sembra difficile credere che questo sia proprio il film che ha appassionato il piccolo Andy Davis fin dalla prima visione, ossia un prodotto degli anni 90’ degno del suo capostipite concreto. La vita stessa di Andy e dei suoi amati giocattoli, Woody e Buzz: Toy Story.