Inauguriamo le recensioni di videogiochi con il titolo dedicato ai Guardiani della Galassia, sviluppato da Eidos-Montréal (creatori degli ultimi Deus Ex e dell’ultimo titolo dedicato a Lara Croft, Shadow of the Tomb Raider) e pubblicato da Square-Enix.
All’annuncio il mio stato d’animo (e credo quello di chiunque altro) passò velocemente da entusiasmo incontenibile a preoccupante incertezza: la possibilità di utilizzare solo Star-Lord all’interno di un titolo dedicato aI GuardianI della Galassia fece storcere il naso a molti. Questo, unito a un gameplay molto poco convincente, mi ha fatto titubare fino all’ultimo sull’acquistare o meno il gioco. Poi ho visto che c’erano sessioni in cui si controllava la Milano e ho aperto il portafoglio (digitale).
Marvel’s Guardians of the Galaxy si può dire essere strutturato in quattro macro meccaniche: esplorazione, combattimenti, battaglie spaziali, team-building(?).
“Sto solo esplorando un po’”, questo risponde Peter Quill ai suoi compagni quando deviate dal corridoio principale per cercare collezionabili e materiale per i potenziamenti. Pregasi notare la parola corridoio, infatti la struttura dei livelli (o capitoli) è vecchia scuola, vari corridoi con semplici puzzle ambientali da risolvere per proseguire alternati ad arene dedicate ai combattimenti, con l’arena del boss di fine livello a completare il quadro. Fa schifo perché è vecchio? No, assolutamente, in un panorama videoludico dominato da open-world un ritorno a schemi classici è una ventata di aria fresca e, valutando il gioco nel suo insieme, si rivela anche la scelta giusta.
“Tutti qui, ragazzi!” e i Guardiani si radunano intorno a Star-Lord per essere motivati, ricevere bonus in attacco, vita, tempi di ricarica delle abilità e per… far partire una delle fantastiche canzoni inserite nel gioco (mamma mia quanto è bello sparare in giro al suono di Never Gonna Give You Up o The Final Countdown). Questa meccanica si può utilizzare premendo L1+R1 (LB+RB) dopo un po’ di azione in un combattimento. E com’è questa azione? Qui torniamo ai timori dei tempi dell’annuncio, ho a disposizione Drax e la sua potenza, Gamora e la sua agilità, Rocket e il suo arsenale, Groot e i suoi… rami, ma alla fine mi ritrovo a combattere utilizzando quello con le pistole e basta. Va bene così perché gli altri Guardiani hanno delle abilità che vengono sfruttate in un modo tale che non si sente il peso di non muoverli: cosa mi interessa muovere Rocket e lanciare granate se tanto posso muovere Quill e dire a Rocket di lanciare granate? Paradossalmente le abilità che ho usato meno sono state quelle di Star-Lord sia perché quelle degli altri Guardiani sono più che sufficienti ad affrontare uno scontro, sia perché la mappatura dei comandi rende scomodo utilizzarle (bisogna preme R3 per accedere alla ruota delle abilità di Star-Lord e qualcuno ancora guarda il pad per capire dove sia R3… o forse era L3). Per il resto i combattimenti sono divertenti e caciaroni, ma verso la fine quando inizi a incontrare tanti nemici non ti preoccupi di essere sconfitto, ma di passare un’eternità e ripetere le stesse azioni: indebolisci il nemico con l’elemento indicato di fianco alla vita (o con le abilità dei compagni), quando è stordito usa tanta più potenza di fuoco tanto più è forte. E la potenza di fuoco è TANTA, a livello normale è praticamente impossibile morire.
“Quill ha finalmente imparato a guidare!”. Sono stato folgorato dal sapere che si poteva pilotare la Milano, che insieme alle Enterprise A-D-E-NX, lo sparviero Klingon, il falco da guerra Romulano, il Millenium Falcon, l’Ala-X, i caccia Tie, gli Star Destroyer imperiali, il T.A.R.D.I.S. è una delle mie navi spaziali preferite. Ne è valsa la pena? Il cuore dice di si, ma in realtà no. Le sessioni alla guida della Milano sono poche e brevi, ma proprio per questo amalgamate bene nella storia.
Avete presenti quelle sezioni di gioco che si vedono spesso: segui il percorso imposto evitando tutti gli ostacoli? Ecco io non capisco perché le facciano, ho un personale odio per questa meccanica. Mi imponi un tragitto, mi metti gli ostacoli, mi muovi la telecamera come un dannato per seguire tutto il tuo percorso contorto e la nave non è al centro della schermata, ma sempre sui bordi, insieme agli ostacoli, rendendo tutto ridicolo e odioso.
Niente da dire sulle battaglie spaziali, se non anche qui una nota sulla difficoltà, sono morto due volte perché mi sono schiantato, minaccia nemica pari a zero.
“Chi ha lasciato il frigo aperto?”. La cosa più bella del gioco dei Guardiani della Galassia sono i Guardiani della Galassia, non c’è dubbio. Non mi piace spoilerare quindi non mi spingo molto in là nel raccontare la storia, mi limiterò a dirvi che mi è piaciuta tantissimo e che mi è piaciuta da morire la scrittura e l’evoluzione dei personaggi.
Tra una missione e l’altra sarete nella Milano e potrete dialogare con i Guardiani e, trovando collezionabili, farvi rivelare dettagli sul loro passato (e potrete chiudere il frigo, che troverete sempre aperto…). Nel corso dell’avventura i dialoghi tra la squadra riempiranno i momenti di noia, ma anche quelli di azione in realtà. Parleranno sempre, commenteranno se vi allontanate dal percorso o se li farete aspettare. Peter farà un mezzo milione di citazioni alla cultura pop musicale e cinematografica, Drax non capirà le metafore e tenderà a ingigantire qualsiasi cosa e sarà sempre sincero (purtroppo), Gamora stuzzicherà Quill, Rocket lo insulterà e farà esplodere cose e Groot… vabbè lui è Groot.
Potrete personalizzarne l’aspetto trovando i collezionabili, niente spoiler sui costumi disponibili. E la storia si svilupperà in base a come li tratterete e, in generale, alle decisioni che prenderete (quanto non lo so, ho completato solo la prima run, ma credo si tratti di qualche combattimento in più o in meno verso la fine del gioco).
Purtroppo in questi primi giorni il gioco soffre ancora di qualche magagna tecnica, un collezionabile non raggiungibile mi ha fatto parecchio uscire di testa. Purtroppo un bug che mi è capitato spesso era a livello audio/sottotitoli: Rocket rispondeva a Groot, ma non si sentiva cosa diceva l’albero e per non perdermi neanche un singolo “Io sono Groot” dovevo ricaricare l’ultimo checkpoint, per fortuna sono frequenti.
Ultimo, ma non ultimo, il doppiaggio. Ottima scelta del cast italiano che ben si adatta ai volti digitali dei personaggi.
Quindi, in sostanza, dovete comprarlo? E io che razzo ne so? Dipende dai vostri gusti, se vi piacciono i personaggi (anche solo la versione cinematografica) io vi direi di si, magari non a 60€.